Scalo di Greco, i Problemi /2

Scalo di Greco 
Le cose che non vanno bene: i parcheggi

Dopo il verde, la nostra analisi del progetto presentato per l'area dello scalo di Greco si è soffermata sulla questione dei parcheggi.

Qui abbiamo avuto un'altra, brutta, sorpresa. 

Non sono previsti spazi di sosta pubblici!

A differenza della prima proposta per lo scalo, quella che aveva vinto il bando internazionale C40 (dove, in ottica "green", si ipotizzava un limitatissimo spazio anche per il parcheggio dei veicoli dei residenti), adesso il costruttore è tornato ad una visione più realistica. 

Come richiesto dai regolamenti vigenti, realizzerà un enorme parcheggio sotterraneo destinato ai residenti, più di 7000 metri quadrati.

Ma con il pretesto che tutti gli edifici già presenti in zona hanno propri parcheggi privati (e, quindi, per questo motivo non ci sarebbero problemi di sosta), nel nuovo progetto non esistono spazi di sosta pubblici!

Questa fantasiosa interpretazione della realtà ignora volutamente altre tre aggravanti:

1) il tracciato di via Breda, tra la rotonda all'inizio di via Rucellai e la Fornasetta, verrà spostato verso la ferrovia; a differenza dell'attuale, il nuovo non prevedrà possibilità di sosta lungo la via

2) le nuove residenze, con migliaia di nuovi abitanti, studenti e svariate attività commerciali, causerà inevitabilmente un forte afflusso di altre persone non residenti; alcune arriveranno con i mezzi pubblici ma altre certamente con la propria auto

3) il nuovo studentato (che ricordiamo essere un palazzo di 18 piani), sfruttando la stessa norma che permette di non conteggiarlo nelle volumetrie concesse, non avrà alcun parcheggio!

E' facile immaginare cosa accadrà. 

Coloro che arrivando sul posto non troveranno spazio per sostare, inizieranno a cercarlo in tutte le vie adiacenti, dove già oggi la situazione è critica.

Crediamo sia inutile spiegare perché si sia scelta questa soluzione. Non centrano nulle le filosofie "green" e "no car" di cui si vanta il progetto.

Semplicemente, realizzare zone di sosta per i non residenti avrebbe sottratto spazio ai nuovi edifici o, addirittura, avrebbe ulteriormente ridotto il poco verde rimasto. 

Più conveniente, per il costruttore, ignorare il problema scaricando le conseguenze su di noi.








       
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