La giunta Pisapia regala 6 milioni di Euro ai Rom

La giunta Pisapia ha deciso di utilizzare i fondi stanziati dal Ministero dell'Interno per favorire l'accoglienza dei Rom e per una campagna di informazione a loro favore.
Ricordiamo che con la precedente giunta questi fondi erano invece stati destinati all'azzeramento degli stessi campi nomadi.

A Milano si conta ufficialmente la presenza di 2500 rom, numero destinato inevitabilmente ad aumentare dopo l'approvazione di questo piano di accoglienza.
Se ne sentiva davvero il bisogno?

Tratti dall'articolo di CronacaMilano.it, potete leggere tutti i dettagli.

“Le risorse economiche che saranno assegnate dal Ministero dell’Interno, attraverso la Prefettura, al Comune di Milano – spiega Palazzo Marino, – sono vincolate all’attuazione della convenzione e ammontano a 5.691.000 euro”.

- Tale fondi rientravano nel “Piano Maroni” varato nel 2009 e poi bloccato nel 2011, destinati dalla giunta Moratti all’azzeramento dei campi milanesi.

- Ora, invece, saranno utilizzati per favorire la permanenza dei “nomadi” sul territorio della nostra città, favorendoli nella costruzione di abitazioni e nella divulgazione, soprattutto nelle zone vicine agli accampamenti, di messaggi positivi per la popolazione, invitata a conoscere e rispettare le tradizioni rom.

- In più, oltre ai fondi del Ministero, si aggiungeranno anche 300mila euro stanziati personalmente dal Comune di Milano, come finanziamento “per la gestione sociale relativa alla popolazione rom”


GLI AMBITI DI INTERVENTO
I fondi verranno impiegati in tre ambiti di intervento:

- 2,3 milioni di euro saranno utilizzati per operare interventi di gestione dei campi esistenti, la realizzazione di un campo di sosta temporanea e la presenza della Locale

- 2,2milioni di euro saranno utilizzati per la messa in sicurezza delle aree anche in accordo con i privati, la gestione della prima accoglienza nei centri di emergenza sociale e l’allontanamento dai campi irregolari

- 2,1 milioni di euro sono destinati all’accompagnamento sociale (con introduzione al lavoro e ai percorsi scolastici).


LE SPESE AL DETTAGLIO Nel dettaglio, all’interno dell’elenco delle spese contemplate dal Progetto presentato alla Prefettura, spiccano anche le seguenti voci:

- 4,2 milioni di euro per realizzare “percorsi di inclusione sociale e convivenza”, superando il modello dei campi.

- fino a 10mila euro ad abitazione, come contributi assegnati a enti del terzo settore per ristrutturare alloggi da destinare ai rom.

- 8mila euro per interventi di “autocostruzione” destinati ai nuclei familiari che hanno avviato progetti di realizzazione di casette prefabbricate invece di baracche o roulotte. In particolare, 90mila euro andranno al campo di via Martirano dove, entro fine 2013, si dovrebbe passare dal modello del “campo” a quello di un vero e proprio “villaggio”, dove il Comune «collocherà gli alloggi e sistemerà l’area circostante».

- 40mila euro di campagna pubblica rivolta alla comunità milanese, al fine di sensibilizzare, in particolare i cittadini che vivono in prossimità dei campi “contro la discriminazione”, attraverso campagne sui valori e le tradizioni di rom, sinti e camminanti, “sui loro diritti e sugli effetti positivi del miglioramento della convivenza sociale”

- 20mila euro per una Unità mobile che dovrà raccogliere i dati aggiornati delle famiglie e dei singoli che vivono in campi autorizzati o abusivi.

- 260mila euro per favorire l’ingresso al lavoro o scolastico,

- 130mila euro per la messa in sicurezza delle aree oggetto di frequenti occupazioni abusive,

- 636mila per la gestione dei 7 campi autorizzati (Bonfadini, Chiesa Rosaa, Idro, Impastato, Martirano, Negrotto, Novara che chiuderà nel 2013),

- 56mila euro rapportare il controllo dei vigili a ore di lavoro straordinario.

- 728mila euro per un campo di sosta temporaneo per chi pratica il nomadismo con camper o roulotte

- 1,6 milioni per «percorsi di inclusione abitativa o rientro assistito nei Paesi d’origine». I nomadi che rimarranno a Milano, quindi, avranno a disposizione specifici operatori sociali che, con un costo medio di 16 euro al giorno per famiglia, opereranno per ricercare alloggi popolari per tutti i rom che vorranno essere inseriti nelle liste di abitazioni Aler, o abitazioni stanziate da enti no profit – non mancano, in questo senso, i rimborsi per determinate spese da effettuare nelle soluzioni abitative prescelte.– Ai i nomadi che vorranno fare ritorno nel proprio Paese d’origine, invece, verranno attribuiti contributi economici per l’inserimento abitativo e la ricerca del lavoro attraverso organizzazioni non governative ed associazioni no profit.
       
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