Giornata della Memoria al teatro Villa

Venerdì 23 e sabato 24 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, presso il Teatro Villa andranno in scena due spettacoli presentati dall'Associazione Culturale Ornitorinco.

Venerdì 23 gennaio, alle ore 21.00:  O'Y!  Sabato 24 gennaio, alle ore 21.00:  HAMLET MACH FREI




O’Y!tratto da 'I diari di adolescenti durante la seconda guerra mondiale'
con Angelo Ciccognani
regia di Raffaele Rezzonico
Tutto parte dalla lettura di alcuni diari segreti di adolescenti Europei (molti di questi ebrei), durante il secondo conflitto mondiale. Un viaggio attraverso la cruda testimonianza di ragazzi, che hanno vissuto la seconda guerra mondiale e tutto ciò che questo comporta, la paura, il dolore, l’incertezza del futuro, la lotta per la sopravvivenza. Il diario non solo come testimone di eventi storici ma anche come rifugio da una realtà terribile. La sensazione è di entrare nelle loro vite in punta di piedi, quasi rubare i loro racconti i loro sfoghi. Molti di questi diari raccontano la dura vita nei ghetti, testimonianze crude, si alternano momenti di disperazione e momenti di dolcezza. In uno di questi diari colpisce una cosa, chi scrive fa una riflessione importante, afferma che l’unico modo per sopravvivere per non impazzire era il ridere. Ridere, come si può ridere in situazioni così orribili?  Meglio, che cosa facevano per ridere, cosa riusciva a divertirli? La risata come fuga, come forza, come appiglio. La risposta arriva da un’altra lettura, un’enciclopedia dell’umorismo ebraico, un altro viaggio ma questa volta tra sapienza e comicità. Questo era il modo per riuscire a ridere? Una cultura fortemente ironica, comica, una tradizione di secoli, quindi impossibile da scalfire da distruggere. Questo spettacolo vuole essere un alternarsi tra dolore, rabbia e comicità, un umorismo derivante da una lunga tradizione. Comicità si, ma sottile, fatta di freddure a volte cinica, pungente. La sopravvivenza, tutto ruota intorno a questo rimanere in vita e rimanere vivi dentro, non arrendersi anche se tutto sembra perduto. Ricordare, raccontare, scrivere per riuscire a salvare qualcuno in futuro, per far riflettere, per non dimenticare. Ridere in faccia al male.

HAMLET MACHT FREIcon Sabina Villa, Andrea Tibaldi, Alessia Stefanini, Elena Fioravanzo, Fabio Paroni, Angelo Ciccognani, Federica Sassaroli, Paola D'Oria, Marta Pizzigallo, gipeto
La storia, ancora (incredibilmente) poco nota, è quella dei deportati del ghetto di Terezìn, nei pressi di Praga, protagonisti di una delle vicende più interessanti e significative della Shoah. Questa cittadella fortificata raccolse, infatti, tutti quegli ebrei la cui scomparsa avrebbe potuto allarmare l’opinione pubblica tedesca e, conseguentemente, svelare al mondo intero la tragedia dell’Olocausto: artisti o veterani decorati, cui venne riservato un trattamento differente rispetto a quello dei prigionieri rinchiusi nei ben più noti campi di concentramento – anche se non una fine migliore. Ai prigionieri di questo Durchgangslager (lager di transito) venne lasciata una certa liberà nell'esercizio delle varie forme d'arte: fu così che si formarono orchestre sinfoniche, complessi jazz, compagnie teatrali e persino cori di voci bianche. Quando nel 1943 la Croce Rossa Internazionale chiese di poter visitare i luoghi di vita dei deportati ebrei, la propaganda nazista organizzò una visita proprio a Terezìn, che per l’occasione venne rimesso a nuovo e divenne palcoscenico di un’abile messinscena per ingannare gli osservatori internazionali. Kurt Gerron, noto regista e attore ebreo, fu anche incaricato dai responsabili della propaganda nazista di realizzare un film sulla vita nel campo, uscito col beffardo titolo di La città che Hitler regalò agli ebrei.
In Hamlet macht frei è presentato il tentativo di mettere in scena l'Amleto, celeberrimo testo di Shakespeare, nel campo di Terezìn. Questa circostanza offre la possibilità di indagare il tema del rapporto fra artista e potere nelle sue diverse declinazioni, dall’incesto alla catarsi, pur senza indulgere in un facile voyeurismo sull’orrore e sulla violenza fisica nei lager nazisti. L'universalità delle tematiche del testo scespiriano, contaminato e filtrato dal bisogno di estraniarsi dalla realtà, ma allo stesso tempo di comprenderla, permette così agli uomini e alle donne di Terezìn di far sentire la propria voce, a perenne memoria di ogni strage e di ogni sterminio.

Prezzi Biglietto intero:10 €   
Biglietto ridotto (under 26 – over 60): 8 €
Info e prenotazioni: Tel.: 347 0184234  
biglietteriavilla@ornitorinco.org

       
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